Cardiofrequenzimetro: cos’è?
Col cardiofrequenzimetro si lavora guardando il carico interno che l’atleta sta sostenendo (la potenza invece ci da le informazioni circa l’effettivo lavoro svolto) e per fare ciò si deve eseguire un test indoor (svolto su ciclomulino) per poter identificare la frequenza cardiaca di soglia anaerobica e poi, in base a questa, i restanti ritmi di allenamento.
Quella con la frequenza cardiaca è una preparazione meno scientifica e meno precisa rispetto a quella svolta col misuratore di potenza, ma che per prove lunghe, quali le granfondo, è ancora utilizzabile. Questo tipo di preparazione viene fatto utilizzando zone di allenamento, in genere 5, che hanno range di 5-7 battiti ed ogni zona corrisponde ad una determinata capacità.
L’utilizzo del cardiofrequenzimetro è indicato per gli atleti che si avvicinano a questo sport, per iniziare a conoscere il proprio corpo e per tutti quelli che non hanno grandi ambizioni agonistiche.
Viene richiesta l’esecuzione di test indoor, fatti su rulli, ogni 2-3 mesi per poter valutare i miglioramenti ed aggiornare le zone di allenamento.